impugnazioni di diritto tributario

Le impugnazioni nel diritto tributario rappresentano i mezzi attraverso i quali un contribuente può contestare un atto impositivo o una sentenza emessa dalle Corti di Giustizia Tributarie (già Commissioni Tributarie).

Il sistema delle impugnazioni di diritto tributario si articola in diversi gradi di giudizio e strumenti di tutela.

Gradi di Giudizio:

  • Corti di Giustizia Tributarie di primo grado. rappresentano il primo grado di giudizio, competenti per le controversie relative agli atti emessi dagli uffici locali.
  • Corti di Giustizia Tributarie di secondo grado: fungono da secondo grado di giudizio, esaminando gli appelli contro le sentenze delle CTP.
  • Corte di Cassazione: rappresenta il terzo e ultimo grado, competente per i ricorsi contro le sentenze delle CTR per motivi di legittimità.

Mezzi di Impugnazione:

  • Giudizio di primo grado avverso atti di accertamento o impositivi.
  • Appello: proposto contro le sentenze delle C.G.T. di primo grado consente di riesaminare sia il merito che la legittimità della decisione.
  • Ricorso per Cassazione: esperibile contro le sentenze delle C.G.T. di secondo grado, è limitato ai vizi di legittimità, come errori di diritto o di procedura.
  • Revocazione: mezzo straordinario per contestare sentenze già passate in giudicato, in presenza di specifici vizi come dolo del giudice o prove false.

Principi Fondamentali:

  • Le impugnazione di diritto tributario sono improntate ai principi di difesa del contribuente che ha sempre il diritto di contestare le pretese dell’amministrazione finanziaria.
  • L’onere della prova grava sull’amministrazione finanziaria, che deve dimostrare la fondatezza delle proprie pretese.
  • Il giudice tributario ha il potere di annullare o riformare gli atti impositivi illegittimi o infondati.

In sintesi, il sistema delle impugnazioni di diritto tributario offre ai contribuenti un articolato sistema di tutele per contestare atti e sentenze ritenuti ingiusti, garantendo il rispetto dei principi di legalità e difesa.

La riforma del processo tributario del 2022, attuata con la Legge n. 130 del 31 agosto 2022, ha introdotto significative modifiche al sistema della giustizia tributaria italiana, con l’obiettivo di renderlo più efficiente, rapido e conforme ai principi di equità e legalità (cliccare qui per una panoramica)

Principali novità:

  • Professionalizzazione dei giudici tributari: è stata introdotta la figura del magistrato tributario professionale, con l’obiettivo di garantire maggiore competenza e specializzazione.
  • Razionalizzazione del sistema: sono state apportate modifiche all’organizzazione delle Corti di Giustizia Tributarie, con l’obiettivo di ridurre il contenzioso e velocizzare i tempi di giudizio.
  • Introduzione della prova testimoniale: è stata introdotta la possibilità di utilizzare la prova testimoniale nel processo tributario, con specifiche limitazioni.
  • Onere della prova: è stato rafforzato l’onere della prova a carico dell’amministrazione finanziaria, che deve dimostrare la fondatezza delle proprie pretese.
  • Giudice monocratico: è stata ampliata la competenza del giudice monocratico per le controversie di valore inferiore a 3.000 euro.
  • Definizione agevolata dei giudizi pendenti: sono state introdotte misure per favorire la definizione agevolata dei giudizi tributari pendenti, al fine di ridurre il carico di lavoro delle Commissioni Tributarie.

Obiettivi della riforma:

  • Migliorare la qualità delle sentenze tributarie.
  • Ridurre il contenzioso tributario, in particolare quello pendente presso la Corte di Cassazione.
  • Rendere il processo tributario più efficiente e rapido.
  • Garantire maggiore equità e certezza del diritto.

La riforma rappresenta un passo importante verso la modernizzazione del sistema della giustizia tributaria italiana, in linea con gli obiettivi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).

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Avv. Simona Giorgi