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Recupero Crediti: Una Guida Essenziale
Il recupero crediti è un processo cruciale per privati, imprese e società che si trovano a dover gestire insoluti.
Comprendere le diverse fasi e strategie disponibili è fondamentale per massimizzare le possibilità di successo e minimizzare i costi.
Inizialmente, si tenta una fase stragiudiziale, attraverso solleciti di pagamento, diffide formali e, talvolta, la mediazione oppure la negoziazione assistita. Queste fasi mirano a risolvere la situazione in modo amichevole e rapido ed evitare le attese e le spese di un’azione legale.
Qualora la fase stragiudiziale non porti ai risultati sperati, si ricorre alla fase giudiziale. Questa può articolarsi in diverse procedure, a seconda della natura del credito e della situazione del debitore. Il procedimento monitorio (decreto ingiuntivo) è spesso la via più rapida per ottenere un titolo esecutivo. Successivamente, si avvia l’esecuzione forzata, che può coinvolgere il pignoramento di beni mobili, immobili o crediti del debitore.
Per le imprese e le società in crisi, le procedure concorsuali (come il concordato preventivo o il fallimento) rappresentano un contesto più complesso in cui il recupero crediti segue regole specifiche e richiede una solida conoscenza della normativa fallimentare.
L’appartenenza dell’Italia all’Unione Europea,inoltre, offre un altro strumento di tutela e recupero del proprio credito, è offerto dalla procedura di ingiunzione di pagamento europea, introdotta dal regolamento CE 1896/2006 che consente al creditore di somma di denaro di ottenere un titolo immediatamente esecutivo nello Stato estero di residenza del debitore, senza la necessità di chiedere il preventivo riconoscimento dell’efficacia esecutiva del predetto titolo.
https://eur-lex.europa.eu/IT/legal-content/summary/european-order-for-payment-procedure.html
Un approccio strategico al recupero crediti implica una valutazione accurata della situazione finanziaria del debitore, la scelta della procedura più idonea e la costante ricerca di soluzioni che bilancino costi ed efficacia. Affidarsi a un professionista esperto in recupero crediti e procedure esecutive e concorsuali può fare la differenza nel tutelare i propri interessi e aumentare significativamente le probabilità di ottenere la soddisfazione del proprio credito.

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Le controversie in materia catastale rappresentano una delle principali aree di contenzioso tra contribuenti e Amministrazione finanziaria. Esse nascono frequentemente in seguito a variazioni, accertamenti o rettifiche dei dati catastali che influenzano il valore degli immobili e, di conseguenza, la tassazione ad essi applicata (IMU, TASI, ecc.).

  1. Cos’è il catasto e quali sono le sue funzioni

Il catasto è l’inventario dei beni immobili esistenti sul territorio nazionale. Si distingue in:

  • Catasto dei fabbricati, che registra gli edifici urbani;
  • Catasto terreni, relativo ai beni agricoli.

Il catasto ha una funzione principalmente fiscale e serve a determinare la rendita catastale, parametro essenziale per il calcolo delle imposte.

  1. Tipologie di controversie catastali

Le controversie in materia catastale possono riguardare:

  • Attribuzione della rendita catastale (ad esempio dopo la dichiarazione di un nuovo immobile);
  • Classamento (cioè l’inquadramento in una determinata categoria e classe catastale);
  • Variazioni apportate d’ufficio dall’Agenzia delle Entrate (correzione di errori materiali, accertamenti d’ufficio, ecc.);
  • Fusioni, frazionamenti o cambi di destinazione d’uso degli immobili.
  1. Competenza e giurisdizione https://www.dgt.mef.gov.it/gt/web/guest/guida-al-processo-tributario

Ai sensi dell’art. 2 del D.Lgs. 31 dicembre 1992, n. 546, rientrano nella giurisdizione delle Corti di Giustizia Tributaria tutte le controversie relative a tributi, comprese quelle che hanno per oggetto la rendita catastale o il classamento degli immobili.

  1. Procedimento e termini

Il contribuente che intende impugnare un provvedimento in materia catastale ha 60 giorni di tempo dalla notifica dell’atto per proporre ricorso presso la Corte di Giustizia Tributaria di primo grado territorialmente competente. Il processo tributario si svolge secondo le regole del D.Lgs. n. 546/1992 e richiede l’assistenza tecnica di un avvocato, tranne che nei casi di valore inferiore a 3.000 euro, in cui però resta altamente consigliata in ragione della complessità della materia.

  1. Mezzi di prova e onere probatorio

In caso di contenzioso, l’onere della prova grava sull’Amministrazione mentre il contribuente può avvalersi di planimetrie, visure, perizie tecniche giurate e altri documenti utili a dimostrare l’errore nel classamento o nella rendita.

  1. Esempi pratici e giurisprudenza

Un caso emblematico è quello in cui l’Agenzia delle Entrate attribuisce d’ufficio una rendita più elevata in seguito a un sopralluogo. Se il contribuente dimostra che l’immobile non ha le caratteristiche per giustificare tale classamento, la Corte di Giustizia Tributaria può accogliere il ricorso e annullare l’atto.

https://bancadatigiurisprudenza.giustiziatributaria.gov.it/ricerca/dettaglio

Conclusioni

Le controversie catastali sono tutt’altro che rare e possono avere importanti ricadute economiche. È fondamentale conoscere i propri diritti e, se necessario, impugnare tempestivamente gli atti ritenuti illegittimi.

Riepilogo finale:

  • Il catasto è uno strumento fiscale e tecnico.
  • Le controversie catastali sono attribuite alla Corte di Giustizia Tributaria.
  • Il contribuente ha 60 giorni dalla notifica per presentare ricorso, a pena di decadenza.
  • L’assistenza tecnica è sempre obbligatoria salvo i casi di minor valore, .
  • L’onere della prova ricade sull’Amministrazione, ma il contribuente deve motivare dettagliatamente il ricorso in opposizione.

È sempre consigliabile, quindi, rivolgersi ad un avvocato e valutare quali azioni intraprendere.

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Le impugnazioni nel diritto tributario rappresentano i mezzi attraverso i quali un contribuente può contestare un atto impositivo o una sentenza emessa dalle Corti di Giustizia Tributarie (già Commissioni Tributarie).

Il sistema delle impugnazioni di diritto tributario si articola in diversi gradi di giudizio e strumenti di tutela.

Gradi di Giudizio:

  • Corti di Giustizia Tributarie di primo grado. rappresentano il primo grado di giudizio, competenti per le controversie relative agli atti emessi dagli uffici locali.
  • Corti di Giustizia Tributarie di secondo grado: fungono da secondo grado di giudizio, esaminando gli appelli contro le sentenze delle CTP.
  • Corte di Cassazione: rappresenta il terzo e ultimo grado, competente per i ricorsi contro le sentenze delle CTR per motivi di legittimità.

Mezzi di Impugnazione:

  • Giudizio di primo grado avverso atti di accertamento o impositivi.
  • Appello: proposto contro le sentenze delle C.G.T. di primo grado consente di riesaminare sia il merito che la legittimità della decisione.
  • Ricorso per Cassazione: esperibile contro le sentenze delle C.G.T. di secondo grado, è limitato ai vizi di legittimità, come errori di diritto o di procedura.
  • Revocazione: mezzo straordinario per contestare sentenze già passate in giudicato, in presenza di specifici vizi come dolo del giudice o prove false.

Principi Fondamentali:

  • Le impugnazione di diritto tributario sono improntate ai principi di difesa del contribuente che ha sempre il diritto di contestare le pretese dell’amministrazione finanziaria.
  • L’onere della prova grava sull’amministrazione finanziaria, che deve dimostrare la fondatezza delle proprie pretese.
  • Il giudice tributario ha il potere di annullare o riformare gli atti impositivi illegittimi o infondati.

In sintesi, il sistema delle impugnazioni di diritto tributario offre ai contribuenti un articolato sistema di tutele per contestare atti e sentenze ritenuti ingiusti, garantendo il rispetto dei principi di legalità e difesa.

La riforma del processo tributario del 2022, attuata con la Legge n. 130 del 31 agosto 2022, ha introdotto significative modifiche al sistema della giustizia tributaria italiana, con l’obiettivo di renderlo più efficiente, rapido e conforme ai principi di equità e legalità (cliccare qui per una panoramica)

Principali novità:

  • Professionalizzazione dei giudici tributari: è stata introdotta la figura del magistrato tributario professionale, con l’obiettivo di garantire maggiore competenza e specializzazione.
  • Razionalizzazione del sistema: sono state apportate modifiche all’organizzazione delle Corti di Giustizia Tributarie, con l’obiettivo di ridurre il contenzioso e velocizzare i tempi di giudizio.
  • Introduzione della prova testimoniale: è stata introdotta la possibilità di utilizzare la prova testimoniale nel processo tributario, con specifiche limitazioni.
  • Onere della prova: è stato rafforzato l’onere della prova a carico dell’amministrazione finanziaria, che deve dimostrare la fondatezza delle proprie pretese.
  • Giudice monocratico: è stata ampliata la competenza del giudice monocratico per le controversie di valore inferiore a 3.000 euro.
  • Definizione agevolata dei giudizi pendenti: sono state introdotte misure per favorire la definizione agevolata dei giudizi tributari pendenti, al fine di ridurre il carico di lavoro delle Commissioni Tributarie.

Obiettivi della riforma:

  • Migliorare la qualità delle sentenze tributarie.
  • Ridurre il contenzioso tributario, in particolare quello pendente presso la Corte di Cassazione.
  • Rendere il processo tributario più efficiente e rapido.
  • Garantire maggiore equità e certezza del diritto.

La riforma rappresenta un passo importante verso la modernizzazione del sistema della giustizia tributaria italiana, in linea con gli obiettivi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).

Per consulenze personalizzate richiedere un contatto utilizzando il form https://avvocatosimonagiorgi.it/contatti/.

Avv. Simona Giorgi